73° Mostra Gruppo Labronico, luglio 2023

Il Gruppo Labronico è un gruppo di pittori fondato a Livorno e attivo dal 1920, legato alle esperienze pittoriche sviluppatesi in Toscana negli anni precedenti la sua fondazione ed attivo ancora oggi. Quest’estate il Gruppo Labronico si presenta a Torgiano, in Umbria.

Non è cosa semplice sintetizzare, in una presentazione, più di cento anni di storia del Gruppo Labronico,
Il glorioso sodalizio, per certi aspetti riassume l’immaginario artistico della città di Livorno, per i molti autori che nei decenni vi hanno aderito e per la capacità di proporsi in numerose sedi di prestigio nazionali e internazionali. Questa per l’associazione è la prima trasferta umbra e si intende far conoscere meglio la nostra storia a questo territorio.


Ecco un po’ di storia. Nato il 15 luglio 1920 nello studio di Gino Romiti, per onorare la memoria del Maestro Mario Puccini, morto a Firenze poche settimane prima, il Gruppo Labronico già dall’agosto dell’anno si impegna a promuovere l’arte dei suoi soci nelle sale del Palace Hôtel, affacciate sul bel lungomare della città toscana e da lì in poi inizia un periodo di grandi prospettive espositive.

Tra le mostre più significative quelle del 1922 a San Remo e a Roma all’interno della 90ª Esposizione degli Amatori e Cultori d’Arte, nel 1924 alla Galleria Pesaro di Milano e nuovamente nel 1927 a Roma nella 95ª Esposizione degli Amatori e Cultori d’Arte. Il Gruppo Labronico torna a proporsi all’attenzione del pubblico e della critica a Milano presso la Galleria Salvetti nel 1946, dopo una guerra tragica, feroce e lacerante. Alcuni autori sono venuti a mancare in questi anni:Ulvi Liegi e Plinio Nomellini, entrambi pittori che avevano ricoperto la carica di presidente, Giovanni Zannacchini, tra i fondatori del sodalizio, scomparso nel 1939.


Con l’andare degli anni si fa urgente la necessità di un rinnovamento del linguaggio artistico all’interno del sodalizio, accusato da alcuni di rimanere troppo ancorato alla tradizione dei gloriosi macchiaioli, declinati secondo sensibilità diverse dai pittori delle generazioni successive. Entrano così a farne parte autori significativi che operano nel secondo Novecento e che applicano al loro lavoro, ricerche autonome e di matrice indubbiamente di maggior contemporaneità.

Ecco che troviamo ammessi nel Gruppo i nomi di Voltolino Fontani (tra i fondatori dell’Eaismo) Piero Benassi, Mario Benedetti, lo scultore Vitaliano De Angelis, Guido Guidi, Nedo Luschi, Piero Monteverde, Mario Petri, il futurista Osvaldo Peruzzi, solo per citare alcuni. Questi maestri dialogano negli anni successivi con le generazioni precedenti o con chi, in questi anni, porta avanti un discorso più marcatamente vicino alla pittura dal vero di stampo macchiaiolo, permettendo riflessioni di più ampio spettro sulla variegata situazione creativa presente in città. Gli artisti che nel dopoguerra portano nuova linfa al Gruppo Labronico, ci consentono di effettuare una considerazione su uno dei motivi che ha permesso a questa associazione di arrivare fino ai nostri giorni, ovvero uno spirito di apertura verso altre “prospettive”
rispetto ad un nucleo “estetico” tutto sommato più compatto nei suoi primi anni di attività, riuscendo dal decennio sessanta del Novecento a rimettersi profondamente in discussione.


Tra le molte mostre realizzate in anni recenti, degna di nota è quella per il “novantesimo” curata da Vincenzo Farinella e Gianni Schiavon, allestita negli ambienti dei Granai di Villa Mimbelli a Livorno, dove si ripercorreva i momenti salienti della nostra storia attraverso una significativa selezione di lavori.
Giungiamo così al convegno in ricordo del centenario della fondazione, che ha riportato il Gruppo ad essere nuovamente presente nelle sale del Grand Hotel Palazzo, proprio nel luogo in cui la nostra storia espositiva aveva preso avvio.

Con la mostra a Torgiano vengono presentati i Soci Cultori contemporanei, un modo per creare un
ponte culturale tra questa cittadina, ricca di storia che quest’anno festeggia il quarantennale della manifestazione dei “Vinarelli” e la creatività livornese, già apprezzata in questa terra proprio grazie a questo straordinario evento che allieta da anni l’estate torgianese.

(Michele Pierleoni)

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